Che si dice in giro?

Che si dice in giro? 
Buongiorno a tutti e buon inizio settimana. Oggi si viaggia in bus e treno. Si ogni tanto lasciare la macchina e muoversi con i mezzi pubblici ha il suo perché. Viaggiare così ti permette, se ti alzi con le buone intenzioni, di percepire cosa la gente pensa, non per fare l'impiccione, ma per renderti conto di quale è l'umore di tutti. La mattinata inizia con una bella passeggiata tra le strade, ancora addormentate, di Latina. Prima tappa obbligatoria è da Ercolino per un buon caffè (per me il migliore di Latina) per avere la carica giusta e iniziare la giornata. È proprio qui arriva il primo spunto di riflessione. Mentre giro lo zucchero nella tazzina, alle mie spalle il tg annuncia che il Governo avvia le "giuste" manovre per le aziende... "Aziende?" Esclamano nel bar. "Ah esistono ancora Aziende in Italia?"-sottolineano... Certo, esclamo! La risposta mi è uscita quasi spontanea... Aziende strategiche!

Finito il caffè, esco e mi avvio verso la fermata dell'autobus. È ancora buio in strada. Penso all'episodio del bar e mi rendo conto, in maniera scontata, che il nostro Paese è in serie difficoltà. Ci ritroviamo con un Governo che continua a fare gli interessi dei big, tipo Telecom, lasciando le piccole aziende a fare la fame... Il viaggio continua. Mentre navigavo tra i miei pensieri, arriva il bus. Si va, direzione stazione. Qui nel viaggio, in assoluto silenzio, mi godo l'alba. Vedere sorgere il sole sulle creste dei monti Lepini mi rasserena...

Siamo arrivati in stazione. Si presenta gremita, come se fosse via del Corso in orario di punta. Quante persone si alzano il mattino presto per andare a lavoro a Roma o a Napoli. Quante persone si sacrificano con viaggi della speranza per portare un tozzo di pane la sera a casa... Questo è il vero è reale spaccato della mia Italia. Gente che non si arrende e vivendo una vita di sacrifici, prova a godersi quel poco che ha... Ora vi lascio e salgo sul treno. Tranquilli, mi annoto tutto quello che percepisco e poi questa sera ne riparliamo...
Buona giornata!

... qualche ora dopo


Eccoci qui a fine giornata...
Devo ammettere che questa idea del sentire "che si dice in giro" è assai faticosa. In meno di 24h ho percepito storie da poterne scrivere un capitolo di un libro. Direi una giornata molto interessante!
Quando vi ho lasciato questa mattina ero appena salito sul treno Regionale Latina-Roma. Dopo aver avuto la fortuna di trovare un comodo posto ero ritornato a pensare allo scambio di battute al Bar Ercolino... Non faccio a tempo nel riassemblare i miei pensieri, che inizio a essere catapultato nella storia di Francesca che condividendo il viaggio con altri due amici, inizia ad esporre le sue preoccupazioni per il suo ragazzo... Roberto, il ragazzo di Francesca, è riuscito a vincere il concorso nei carabinieri ed ora è partito per Taranto alla scuola carabinieri. La ragazza è distrutta. Non potrà sentire il povero giovane allievo carabiniere visto che (a detta sua) Francesco non potrà usare il telefonino per tutte le giornate. "Sarà possibile parlare con lui solo dalle 18:00 alle 19:00" esprime saccente uno dei suoi amici... Rimango in rigoroso silenzio, ma non vi nascondo che ho dovuto trattenere il sorriso... bella la vita, eh Robé!
La mia attenzione a metà del viaggio, viene catturata dalla mia vicina di posto nel frastuono delle persone che a Campo Leone hanno letteralmente invaso il vagone. Federica presumo abbia tra i 40 - 43 anni, è dipendente di una società ed ora entrerà in mobilità... è disperata mentre ne parla al telefono con un amico o parente... La notizia le è stata data ieri dalla sua azienda e oggi stava andando dai sindacati per capire come fare... speriamo l'abbiano indirizzata al meglio.
Le voci di altre persone in piedi nel corridoio del vagone iniziano ad accavallarsi. Tutte lamentele. Chi si lamenta del marito, chi del lavoro, chi ha il fratello gravemente malato, chi è docente e si lamenta della classe...
Ecco che tra una chiacchiera e un iPhone che suona a tutto volume nelle orecchie di un giovane ragazzo, facendosi strada a spallate tra la gente, arriva il controllore, che tutto fa tranne che controllare. Una giovane ragazza dal fondo del vagone fa una battuta a mezza bocca: "oggi nulla eh?! I biglietti non li controlliamo eh?! Però possiamo liberamente rimanere ammassati come bestie!" A testa bassa l'omino FS aumenta il passo e continua la sua strada... Siamo oramai arrivati in prossimità di Roma, il sole splende nel cielo e si iniziano a intravedere gli archi dell'acquedotto romano, pochi minuti e arriviamo a Termini.
A questo punto (non ho mai capito il perché) scoppia l'apoteosi! Il treno si sta per fermare e la gente presa da un delirio di massa, inizia una gara a chi prima riesce a scendere... Avete presente quando si è in un locale e qualcuno strilla "una bomba!" ? Ecco l'effetto è uguale. Quindi saggiamente chi siede davanti a me, mi guarda e con un cenno, mi fa capire di aspettare che è meglio... Mi rilasso godendomi lo spettacolo e a fine delirio, scendo dal treno. 

Stazione Termini, un fiume umano che a passo spedito procede verso l'uscita. Nel cercare di prendere il sottopassaggio, strada che mi condurrà più celermente al binario 29 per prendere il secondo treno, inizio a capire che grande forza di volontà hanno i salmoni nell'andare contro corrente...
Dal sottopassaggio al binario 29, mi attendono 8 minuti di camminata a passo svelto. L'esperimento continua e mentre cammino provo a percepire cosa mi succede intorno. Normalmente quando prendo il treno per andare a lavoro, in questo breve percorso per arrivare al binario 29 cammino assorto nei miei pensieri, ma oggi voglio provare a sentire a percepire. Mi ritrovo come quei personaggi dei film che spaesati provano a sentire a orientarsi in un posto molto affollato. La sensazione è stata quasi uguale. La maggior parte delle persone camminava più veloce di me. C'era chi era assorto nei suoi pensieri e poi chi parlava con il vicino di "passeggiata" o chi, la maggior parte, parlava al telefono con qualcuno.... Tante voci, tutte insieme e accelerate... che sensazione! Ritorno in me, guardo l'orologio e aumento il passo, tra poco il mio secondo treno parte e non devo perderlo. Quasi arrivato al binario sento alle mie spalle una ragazza dialogando al telefono con la mamma. "Mamma mi devi aiutare, non riesco ad arrivare a fine mese, non so come pagare le bollette" esclama questa trentenne mentre mi supera... Altro dramma, ci ritroviamo ad essere giovani lavoratori, che nonostante dedichino la maggior parte del tempo a lavoro, non riescono a mantenersi da soli... Povera Italia, nuovamente mi ricollego al tg di questa mattina... Finalmente arrivo al binario 29, treno Roma-Civitavecchia pronto a partire. Salgo e mi accomodo al terzo vagone. Il treno è semi vuoto, ma nel corso del suo viaggio si riempirà a dovere. In questi minuti prima delle prossime fermate, rifletto sull'esperimento e per tutto il viaggio rimango assorto in questa riflessione: 

Siamo troppo stufi, stanchi. Una società che corre, corre, ma non trova soddisfazione, perché la meta non esiste più... Qui vige la legge della giungla, dove il più forte schiaccia il più debole. Ma in tutte queste difficoltà, in tutta questa stanchezza e in tutta questa rabbia, ogni giorno la maggior parte delle persone si alza ed affronta coraggiosamente la sua giornata.
In una società allo sbando, senza principi morali, dove tutto è permesso e la regola è produrre; l'unico punto fermo siamo proprio noi, che ogni mattina ci svegliamo e nel nostro piccolo lottiamo per proteggere quello che abbiamo, i nostri cari, la nostra dignità. Sta a noi ricostruire una vita che sappia di vita e non vivere passivamente un'esistenza costruita ad ok da qualcun altro.

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