La legge della giungla
[Leggendo in giro, riflettendo tra me e me]
Nonostante l'affermazione di Macron fatta il 22 dicembre scorso, dove affermava: «la Repubblica è laica, ma non la società», ahimè sembra che non sia proprio cosi.
Il giornale francese La Croix, il 3 gennaio scorso, pubblica i risultati di una ricerca sociale fatta dall'Isfop in collaborazione con il Forum Européen de Bioéthique che evidenziano la grande crisi morale cattolica di questi tempi. Non sto a pubblicarvi i dati, ma vi assicuro sono veramente amareggianti (per quanto possano valere).
«I consensi etici, parzialmente fioriti sul cristianesimo, sono fragili se non sbriciolati: valore del corpo e dell’unità della persona, indisponibilità mercantile del corpo e della persona, durata del legame matrimoniale, rapporto sessualità-procreazione, negazione di principio sulla ricerca embrionale, incompatibilità dell’eutanasia con la professione medica, centralità della cura del più debole e del bene del bambino, solidarietà nella cura» (B. Saintôt).
I punti di riferimento della cultura odierna sono diventati l'autonomia e la libertà personale, preambolo di una società che favorisce la legge del più forte. Donne povere utilizzate come madri surrogate, azioni eutanasie praticate sui più indifesi e vulnerabili...etc. Leggi che "compassionevolmente" tendono a giustificare la spietata "legge della giungla": il più forte prevale sul più debole.
Secondo S.E. Mons. Jean Luc Brunin, Vescovo di Havre: «Per lungo tempo la Chiesa ha creduto che la sua antropologia fosse ancora largamente appoggiata. Forse incoraggiata da certi discorsi sulle radici cristiane d’Europa che vogliono far credere che il fondo della nostra cultura sia ancora cristiano. Ci siamo facilmente accontentati di richiamare i principi, il “dover essere” secondo noi [...]».
Il giornale francese La Croix, afferma che dobbiamo evitare il disfattismo e la crociata. Potrebbero farci ripiegare su noi stessi o ghettizzarci in “riserve cattoliche”. Secondo il giornale i risultati devono essere un'occasione per una nuova evangelizzazione e specifica: «non per riempire le chiese, ma per servire l’uomo che cerca il suo futuro».
Quello che serve è una ripresa valoriale, dobbiamo tornare a fare cultura, quella vera non quella fatta da slogan o populismi. Ci vogliono esempi per le nuove generazioni, "pastori" (anche laici) che curino il loro gregge, "pastori" che conducano l'uomo più che alla ricerca del futuro, alla ricerca della verità.
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