Il mio #GoBlue oggi!
Penso a voi piccoli #AlfieEvans #CharlieGard #IsaiahHaastrup, #MelodyDriscoll #PaytonSummon, Elisa, Daphne, Nigel, Jewel, Francesco, Adriana ……
Il 20 novembre del 1959 veniva adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la dichiarizione dei diritti del fanciullo, approvata poi, in questa stessa data, nel 1989.
Una convenzione composta da 54 articoli e quattro principi fondamentali sui diritti dell’ #infanzia e dell’ #adolescenza:
a) Non discriminazione, art.2
b) Superiore interesse, art. 3
c) Diritto alla Vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino, art. 6
d) Ascolto delle opinioni del minore, art.12
È di fondamentale importanza tenere presente che tutti i diritti elencati nei 54 articoli, varati da tutti i membri dell’ #ONU (eccetto gli Stati Uniti), sono collegati e nessun diritto è più importante di un altro. La Convenzione quindi deve essere letta e considerata nella sua totale interezza, cosa che oggi sembra molto difficile fare. Infatti l’applicazione della Convenzione solo in singole parti, rende nei fatti questo documento, un trattato che aldifuori delle sue righe, risulta contraddittorio e che, vista la sua male applicazione, fa sì che i bambini vedano troppo spesso i loro diritti negati. E così il non-diritto spalleggiato dal linguaggio dominante si fa strada mietendo vittime. Nello scenario odierno, dove l’indifeso se “difettato” viene scartato, alcune domande nascono spontaneamente senza neanche un minimo di riflessione maggiore. Dov’è Il diritto alla vita del bambino non nato, di quello appena nato, del disabile mentale o fisico, della persona fragile? Oppure uscendo dal campo medico e volendo immettersi in quello culturale, la situazione non varia. Dov’è il diritto dei bambini a ricevere un'educazione moralmente sana e il diritto dei genitori a decidere l’educazione dei propri figli? Tante, troppe domande ancora ci sarebbero in questa Giornata Mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza e tante sarebbero le cose da sistemare o quanto meno da applicare in maniera corretta, quindi oggi mi limito come richiesto dal linguaggio dominante a esporre il mio pensiero, assolutamente critico, che spera di lasciare traccia e di essere benzina per chi come me vorrebbe cambiare le cose.
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