27 GENNAIO 2021: IL DIRITTO DEL BAMBINO SOTTO PROCESSO





E’ stata fissata al 27 gennaio prossimo la seduta della Corte Costituzionale, la quale dovrà decidere in merito a due casi.

Nel primo la Consulta dovrà pronunciarsi riguarda allo "stato giuridico del nato [in Italia] a seguito dell'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo praticate all'estero nell'ambito di un rapporto procreativo di una coppia formata da due donne". Il caso è stato sollevato dal Tribunale di Padova e la Corte Costituzionale dovrà valutare la "preclusione dell'attribuzione dello status di figlio riconosciuto di entrambi i componenti della coppia, ove non ricorrano le condizioni per procedere all'adozione in casi particolari e sia accertata giudizialmente la sussistenza dell'interesse del minore".

La storia in questione è quella di una donna a cui viene impedito dalla ex compagna da due anni di vedere le due bambine di 8 anni, figlie biologiche di quest’ultima, concepite tramite fecondazione eterologa a Barcellona e nate in Italia nel 2012. La donna ha interpellato il tribunale di Padova per poter essere riconosciuta come seconda madre delle piccole.

Il secondo caso riguarda invece la vicenda di due uomini che hanno fatto ricorso alla #maternitàsurrogata in Canada. Le autorità canadesi avevano acconsentito a trascrivere nell’atto di nascita entrambi gli uomini come padri del bambino. Una volta in Italia, la Corte d’Appello di Venezia, decidendo in primo grado, aveva stabilito che la sentenza canadese dovesse essere riconosciuta anche nel nostro Paese. Il Governo italiano ha fatto quindi ricorso, contro la decisione della Corte d’Appello, alla Corte di Cassazione, la quale ha rimesso la decisione finale alla Consulta. Il prossimo 27 gennaio essa dovrà decidere sulla “Preclusione, secondo l'attuale conformazione del diritto vivente, del riconoscimento dell'efficacia del provvedimento giurisdizionale straniero attestante il legame di filiazione dal genitore intenzionale non biologico, legato al genitore biologico da matrimonio celebrato all'estero, di un minore nato all'estero, con le modalità della gestazione per altri”.

Emmanuele Di Leo, Presidente Steadfast: «È inammissibile che venga accolto  il riconoscimento di genitorialità piena per chi da non genitore, suppone di aver acquisito economicamente il diritto ad esserlo. Denaro che viola la dignità della donna raggirandola e strumentalizzandola per farla divenire uno strumento di produzione. È inammissibile vedere compromessa la vita e la dignità del nascituro mutato in un mero oggetto di compravendita, per il quale vengono stabiliti prezzi, modalità di fornitura, stoccaggio e garanzie di qualità. Consentire la trascrizione integrale all’anagrafe degli atti di nascita realizzati all’estero per i bambini nati tramite maternità surrogata, aprirebbe le porte a una pratica di cui la stessa Corte Costituzionale ha ribadito l’illegittimità, affermando nella sentenza 272 del 2017, che “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”. Con Steadfast ci auguriamo che la Corte Costituzionale voglia respingere totalmente quanto proposto dall’ordinanza 8325/2020 della Cassazione e che venga ribadito che la dignità dell’essere umano non può essere violata e che l’essere genitori non è un diritto acquistabile» 

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