Caso Vincent Lambert




#VincentLambert - queste le parole di mamma Viviane: “Dobbiamo mantenere la speranza fino alla fine e spiegare a tutti che Vincent non è alla fine della vita, è disabile! Nulla è andato perduto, il Comitato delle Nazioni Unite per disabili ha chiesto alla Francia di continuare ad idratare e nutrire Vincent. La Francia deve rispettare la convenzione che ha firmato, deve farlo per Vincent ma anche per tutti gli altri disabili. Grazie ancora a tutti, dal profondo del cuore di una madre". 
Vincent Lambert non è né alla fine della sua vita né affetto da una malattia, ma in uno stato di coscienza alterata (pauci-relazionale) dopo un trauma cranico subito nel 2008 per un incidente stradale. Non è attaccato ad alcuna macchina, respira da solo, si sveglia al mattino e si addormenta di notte.
Dopo il rigetto dellla #CEDU all’appello dei genitori, il 3 maggio 2019 il Comitato per i diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite (CRPD) ha chiesto alla #Francia di impedire l'#eutanasia di Vincent Lambert mentre esaminerà il ricorso presentato dai suoi genitori. Ha quindi preso già due decisioni: registrare la domanda e chiedere misure cautelari provvisorie.
Il segretario generale della CRPD ha dichiarato che, secondo l’articolo 56 del regolamento interno del Comitato la domanda rispetta i criteri preliminari di ricevibilità dichiarando così implicitamente che rientra nell’ambito delle decisioni del Comitato.
Il ministro della salute francese però, il 5 maggio, ha dichiarato "l'equipe medica incaricata di questo caso ha il diritto di interrompere le cure", aggiungendo in modo contraddittorio che "Non siamo legalmente vincolati da questo Comitato, ma ovviamente prendiamo in considerazione ciò che l'ONU dice e noi risponderemo"
Il governo francese si è impegnato, nel diritto internazionale, a rispettare la decisione del Comitato sui diritti delle persone con disabilità.
Poiché la comunicazione è stata registrata, il comitato ha richiesto, logicamente, al governo francese di garantire che l'idratazione e la nutrizione di Vincent Lambert venissero mantenute durante il periodo della procedura. 
Indipendentemente da ciò che può dire il Ministro della Sanità, il governo francese è vincolato, nel diritto internazionale, ad essa, per il semplice motivo che si è impegnato a farlo, in nome della Francia, ratificando la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. È proprio il testo di questa Convenzione che ha conferito al Comitato il potere di richiedere misure provvisorie, mentre la CEDU ne ha fatto richiesta nel suo regolamento interno. D'altra parte, il governo è tuttavia libero di impugnare questa misura con il comitato; ma il primo dovrebbe dimostrare che è urgente sopprimere il signor Lambert.
Il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha confermato la natura vincolante delle misure provvisorie affermando che "il mancato rispetto delle misure provvisorie costituisce una violazione da parte degli Stati dei loro obblighi di cooperazione in buona fede nell'ambito del Protocollo opzionale al Patto." (Caso di Zhuk v. Bielorussia, n. 1910/2009, 30 ottobre 2013). In questo caso, il governo aveva giustiziato un prigioniero mentre il comitato delle Nazioni Unite aveva chiesto la sospensione della misura. La Bielorussia è stata condannata.
È vero che le decisioni del comitato, come tutti gli organismi internazionali (compresa la CEDU), non sono direttamente applicabili nell'ordinamento giuridico interno. Ma spetta alle autorità nazionali implementarle da sole, sotto il controllo della CRPD e di altri Stati parti della Convenzione. Affermare che la Francia potrebbe "ignorare" i propri impegni in materia di diritti umani (Lemonde.fr, 24.04.2019) è legalmente falso e politicamente irresponsabile. 
L'intero sistema internazionale di protezione dei diritti umani si basa sul rispetto da parte degli Stati della parola data, sulla loro buona fede e cooperazione. Questa è sia la sua grandezza che la sua debolezza.
Vincent non può rimanere rinchiuso in una unità di cure palliative inadatta alle sue condizioni e privato di cure specifiche erogate quotidianamente in unità specializzate. Questa è una situazione intollerabile denunciata da 70 medici specializzati nella cura di persone con coscienza alterata. Hanno detto il 19 aprile 2018, in un parere pubblicato su Le Figaro, che Vincent Lambert dovrebbe essere trattato come tutte le persone con queste disabilità, e non essere trattato come un uomo morente dato che non lo è. Hanno insistito sul fatto che non è oggetto di ostinazione terapeutica.
Sanno che se Vincent Lambert fosse stato abbandonato a morte, i loro 1.700 pazienti potrebbero subire lo stesso destino, per "compassione" e preoccupazione per il risparmio di bilancio. Inoltre, non saranno più considerati come pazienti, ma come peso morto.
La situazione attuale europea su questi temi è molto pericolosa. 
Come può la Francia pretendere di assumere la presidenza del Consiglio d'Europa il 24 maggio quando viola deliberatamente anche i trattati che ratifica, proprio alla vigilia delle elezioni europee? Che razza di messaggio per i Francesi e per la comunità internazionale!

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