SILVIA ROMANO: RIFLESSIONI



Mi rendo conto che per chi non ha vissuto ambienti africani, non ha respirato quell'aria, visto quelle terre sia difficile immedesimarsi. Oggi infatti leggo ragionamenti di persone che pensano che tutto il mondo è come il nostro bell'occidente. La realtà, ahimè, non è così. Chi non vive certe realtà non le può capire.

Essere rapiti in quei territori, da comuni delinquenti e poi essere venduti a cellule terroristiche islamiche ed essere costretti a vivere con questa gente per 17 lunghi mesi, ripeto, 17 lunghi mesi, non è una passeggiata.

Io non conosco il vissuto di #SilviaRomano in quel periodo, come nessuno di voi può conoscerlo. Quindi mi limito ad esprimere un pensiero basato sul mio vissuto ed in linea generale. Ieri è stata liberata una ragazza italiana rapita da terroristi somali e questo è un bene.

E' stato pagato un riscatto. Il che non vuol dire che non ci sia stata una grande operazione di intelligence per arrivare alla sua liberazione, il che non vuol dire che non si sia pensato ad altri modi per liberarla o a ulteriori azioni dopo il suo rilascio.

Trovo giusto che uno Stato protegga i suoi cittadini, come trovo giusto che chi parte per operazioni di cooperazione internazionale sia doverosamente protetto e preparato da chi lo manda in quei territori.
Resto sbigottito quindi che organizzazioni mandino ragazzi allo sbaraglio, senza una salda formazione e una ferrea sicurezza sul posto.

La ragazza si è convertita, si è sposata con il suo carceriere. Sindrome di Stoccolma? Non siamo noi che possiamo dirlo, ma saranno i medici e psicologi che la seguiranno ad esprimere un parere in merito.

Sicuramente lo sguardo che oggi ho visto dallo schermo al suo arrivo, non mi ha dato l'impressione di essere di fronte ad una persona psicologicamente sana. Cosa che credo sia perfettamente normale per chi ha vissuto una simile, drammatica, esperienza.

Si è convertita e sarà una possibile nuova foreign fighter? Non saremo noi dalle nostre tastiere che potremo stabilirlo semplicemente guardandola.

Abbiamo uno dei migliori servizi di intelligence al mondo. Pensate davvero che non sappiano capire il nascere di determinate dinamiche pericolose per il nostro Paese?!

Sono stati spesi dai 2 ai 4 milioni di euro per liberarla. So benissimo che sono soldi che verranno utilizzati dal terrorismo e questo non è assolutamente una cosa auspicabile ma, è inutile fingere, è stata determinante per la sua liberazione.

Ma è importante cogliere questa occasione per dire che i maggiori foraggiamenti del terrorismo non avvengono tramite queste operazioni, ma tramite finanziamenti provenienti da spa, fondi europei e tante altre leve finanziarie. Tutti lo sanno ma nessuno si straccia le vesti, nessuno ne parla.

Aiutare il prossimo in Africa non è una colpa, ma un grande atto di carità. Tanti volontari per fare opere caritatevoli in quei territori hanno perso la vita.

Ci sono stati i Comboniani che hanno portato speranza ed educazione, i medici che sono partiti per curare malattie che lì seminano morte. Facciamo attenzione quindi a condannare le azioni di carità.

Personalmente spero di non cadere mai vittima di gruppi armati durante il mio operare in terra nigeriana, ma se così fosse spero di aver salda la mente, lo spirito e la volontà per non rinnegare mai quello che sono. Confido in Dio ma spero che il mio Paese mi soccorra, magari trovando altre modalità rispetto al pagamento di un riscatto a quei balordi.

Questo è quello che penso ora. Se mai sarò nella posizione di Silvia, non so a quali ulteriori speranze potrei aggrapparmi.

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