Nigeria al voto tra tensioni e ritorsioni


Con una settimana di ritardo presso 120.000 seggi elettorali, la #Nigeria ora si sta apprestando al voto per scegliere sia il nuovo presidente del Paese, sia i componenti dell’Assemblea Nazionale di Camera e Senato. Non mancano le tensioni ed alcune difficoltà. Si scontrano tra i principali candidati l'attuale presidente Muhammadu Buhari, ex generale di 73 anni che prima del ritorno della Nigeria alla democrazia faceva parte di un governo militare e Atiku Abubakar, 71 anni, esponente del Partito Democratico Popolare e vicepresidente del governo precedente a quello di Buhari.

Durante la campagna elettorale, Abubakar, che sembra un buon candidato, si è concentrato sull’economia e sul tema della povertà, uno dei più sentiti dalla popolazione.
Su Buhari ci sono molte perplessità, infatti già quattro anni fa vinse le elezioni promettendo di risolvere due dei maggiori problemi del paese: la corruzione e la guerra contro Boko Haram, obiettivi che sembra essere ben lontano dal raggiungere. Durante la campagna elettorale, Buhari aveva anche promesso di liberare tutte le studentesse rapite da Boko Haram nel 2015, ma a distanza di quattro anni diverse decine di ragazze sono ancora prigioniere.
Anche oggi Boko Haram prova ad intervenire influenzando la votazione a Maiduguri. Ansa riporta testualmente: Le autorità nigeriane hanno ammesso che stamattina c'è stato un attacco terroristico degli estremisti islamici Boko Haram contro Maiduguri, la capitale dello Stato nord-orientale del Borno, che avrebbe causato la morte di un soldato e il ferimento di altri quattro.
    L'ammissione dell'attacco è stata fatta dalla polizia del Borno dichiarando che i Boko Haram hanno "cercato di infiltrarsi" a Maiduguri con colpi di artiglieria probabilmente per bloccare le operazioni di voto e "alcuni razzi hanno raggiunto postazioni sensibili". I terroristi poi si sono ritirati, ha riferito la polizia sostenendo che per l'attacco con razzi non ci sono state vittime. Il morto e i quattro feriti sono stati segnalati però da fonti della sicurezza. Alle 14, ora della chiusura dei seggi, c'erano ancora molti elettori in fila per votare ritardando l'inizio dello scrutinio in alcune parti del paese. 
Ora sono le 23:57 del 23 febbraio e i seggi sono chiusi, ci vorranno due, tre giorni per sapere l'esito delle votazioni...
Cosa succederà? Questa elezione sarà molto importante anche per il futuro della cooperazione in Nigeria.

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