NAVI ONG: MEZZI DI SALVATAGGIO O CLINICHE DI MORTE?
Salvano vite?
Sicuramente, è innegabile, provano a "salvare" persone che affrontano un viaggio disperato dopo aver comprato l'illusione di una vita migliore, illusione venduta a caro prezzo dai #trafficanti di esseri umani. Come torno a ribadire, il mio pensiero è che queste navi di #ONG che solcano il mediterraneo, garantendo la propria presenza in attesa di #naufraghi, incentivano la #Tratta di esseri umani e quindi, anche se inconsapevolmente, sono partecipi di questo terribile e bieco mercato.
Ma ripeto, salvano vite?
Non sempre, a volte queste navi possono trasformarsi in cliniche di sterminio.
Infatti nelle dichiarazioni di una ostetrica del team medico a bordo dell'Ocean Viking, datate 8 agosto, si legge che alle donne che salgono a bordo viene effettuato il test di gravidanza e, cito letteralmente: "a causa dell'elevato numero di gravidanze indesiderate, MSF (Mediici senza Frontiere) ora offre a bordo anche set di ABORTI MEDICI."
Non sempre, a volte queste navi possono trasformarsi in cliniche di sterminio.
Infatti nelle dichiarazioni di una ostetrica del team medico a bordo dell'Ocean Viking, datate 8 agosto, si legge che alle donne che salgono a bordo viene effettuato il test di gravidanza e, cito letteralmente: "a causa dell'elevato numero di gravidanze indesiderate, MSF (Mediici senza Frontiere) ora offre a bordo anche set di ABORTI MEDICI."
A prescindere dal fatto che sia moralmente in accordo con l'aborto o no, trovo veramente inaudito che a queste povere donne, oltre alla tragedia che stanno vivendo di un viaggio senza fine pieno di abusi, violenze fisiche e psicologiche, si proponga affrontare il dramma di un aborto indotto in mare con le sue tragiche ripercussioni psichiche.
Ci sono casi in cui c’è rischio di vita per la mamma ed un aborto in alto mare è necessario ma è davvero così urgente praticarlo in tutti gli altri casi da non poter garantire alla donna l’arrivo in un porto sicuro dove una struttura adeguata può aiutarla con qualsiasi complicanza?
Ricordo che esiste una normativa che regolamenta l’aborto e mi chiedo se la presenza di un dottore a bordo, due infermiere e un'ostetrica sia sufficiente e rispetti completamente la legge o se invece sia necessaria un’indagine adeguata.
Ci sono casi in cui c’è rischio di vita per la mamma ed un aborto in alto mare è necessario ma è davvero così urgente praticarlo in tutti gli altri casi da non poter garantire alla donna l’arrivo in un porto sicuro dove una struttura adeguata può aiutarla con qualsiasi complicanza?
Ricordo che esiste una normativa che regolamenta l’aborto e mi chiedo se la presenza di un dottore a bordo, due infermiere e un'ostetrica sia sufficiente e rispetti completamente la legge o se invece sia necessaria un’indagine adeguata.
Sappiamo per certo che molte donne imbarcate sono destinate al mercato della prostituzione e quindi, se viaggiano come “merce umana” l’avere un bambino può essere un problema per i trafficanti perché come potrebbero essere immesse subito sul mercato?
Si profila quindi un altro modo, inconsapevole, in cui le ONG facilitano il lavoro dei trafficanti?
Si profila quindi un altro modo, inconsapevole, in cui le ONG facilitano il lavoro dei trafficanti?
Anche nei momenti di più duro scontro politico-mediatico tra ministri e capitani è sempre stata garantita l’accoglienza di donne e bambini pertanto non capisco, in tutta onestà, la fretta di far abortire qualcuno in mare quando, a terra, riceverebbe tutto l’aiuto necessario e potrebbe effettuare la propria scelta con molta più serenità.
Quindi ad oggi avviene questo: lì, a largo dei nostri mari, ci sono imbarcazioni che da una parte dicono di offrire salvezza a chi è sperduto nelle fredde acque del mediterraneo, ma dall'altra sono disposte ad uccidere chi non ha voce, chi quel diritto a vivere non può manifestarlo non potendosi sbracciare dal fondo di un gommone.
Questi bambini non nati non hanno diritto a vivere, non hanno diritto ad una vita migliore anzi, non hanno diritto a nessuna vita.
Questi bambini non nati non hanno diritto a vivere, non hanno diritto ad una vita migliore anzi, non hanno diritto a nessuna vita.
AGGIORNAMENTO:
Mentre stavo per pubblicare questo post ho notato che il sito www.infomigrants.net che riportava la notizia ha rimosso la pagina. Magari stanno facendo dei lavori sul sito ma io vi lascio qui gli screenshot dell’articolo così che possiate leggere l’intervista originale.
La traduzione in italiano è la seguente:
Mentre stavo per pubblicare questo post ho notato che il sito www.infomigrants.net che riportava la notizia ha rimosso la pagina. Magari stanno facendo dei lavori sul sito ma io vi lascio qui gli screenshot dell’articolo così che possiate leggere l’intervista originale.
La traduzione in italiano è la seguente:
Le missioni di salvataggio private stanno affrontando sempre più il rifiuto dei porti in Italia e ora a Malta. Una nave in particolare, l'Ocean Viking, è ora preparata per tutte le emergenze a bordo a causa di questo - comprese le gravidanze e le nascite.
Quando viaggi su una stravagante nave da crociera, ti aspetti che tutti i servizi siano a bordo, incluso il personale medico di turno - nel caso in cui dovessi avere mal di mare o avere una malattia più grave.
Tuttavia, l'Ocean Viking non è certo un transatlantico di lusso. La nave di soccorso, gestita congiuntamente da Medici senza frontiere (MSF) e dall'associazione benefica per i migranti SOS Mediterranee, salva migranti e rifugiati dall'annegamento nelle acque del Mediterraneo. E le emergenze mediche che incontra tendono ad essere emergenze reali e non un caso di semplice intossicazione alimentare.
C'è un dottore a bordo, due infermiere e un'ostetrica.
Tuttavia, l'Ocean Viking non è certo un transatlantico di lusso. La nave di soccorso, gestita congiuntamente da Medici senza frontiere (MSF) e dall'associazione benefica per i migranti SOS Mediterranee, salva migranti e rifugiati dall'annegamento nelle acque del Mediterraneo. E le emergenze mediche che incontra tendono ad essere emergenze reali e non un caso di semplice intossicazione alimentare.
C'è un dottore a bordo, due infermiere e un'ostetrica.
Bimbo a bordo
La clinica a bordo dell'Ocean Viking, che naviga sotto bandiera norvegese, si trova sul ponte della nave. È un contenitore bianco con un pronto soccorso, una stanza separata con tre posti letto e una sala parto con lenzuola blu.
Mentre le donne incinte che si avvicinano alla data di consegna hanno normalmente diritto a un'evacuazione medica dalla nave - anche in Italia, dove le autorità del ministro degli interni di estrema destra Matteo Salvini allontanano le barche di salvataggio dei migranti, l'agenzia di stampa Agence France-Presse (AFP) afferma che negli ultimi anni, almeno 35 bambini sono nati su imbarcazioni di salvataggio nel Mediterraneo.
Sei di loro nacquero sulla nave gemella della Ocean Viking, l'Acquarius. Nel maggio 2016, il primo bambino nato su quella nave fu Desire Alex, dal nome del capitano della nave. Ne seguirono altri cinque, con i loro nomi che spesso riflettevano la situazione generale in cui si trovavano le madri: Newman, Favour, Mercy, Miracle e Christ.
AFP riferisce che il bambino Christ era in realtà ancora nato mentre sua madre era in mare su un gommone migrante. Quando fu salvata dall'Acquarius, il bambino le era ancora attaccato al cordone ombelicale.
La clinica a bordo dell'Ocean Viking, che naviga sotto bandiera norvegese, si trova sul ponte della nave. È un contenitore bianco con un pronto soccorso, una stanza separata con tre posti letto e una sala parto con lenzuola blu.
Mentre le donne incinte che si avvicinano alla data di consegna hanno normalmente diritto a un'evacuazione medica dalla nave - anche in Italia, dove le autorità del ministro degli interni di estrema destra Matteo Salvini allontanano le barche di salvataggio dei migranti, l'agenzia di stampa Agence France-Presse (AFP) afferma che negli ultimi anni, almeno 35 bambini sono nati su imbarcazioni di salvataggio nel Mediterraneo.
Sei di loro nacquero sulla nave gemella della Ocean Viking, l'Acquarius. Nel maggio 2016, il primo bambino nato su quella nave fu Desire Alex, dal nome del capitano della nave. Ne seguirono altri cinque, con i loro nomi che spesso riflettevano la situazione generale in cui si trovavano le madri: Newman, Favour, Mercy, Miracle e Christ.
AFP riferisce che il bambino Christ era in realtà ancora nato mentre sua madre era in mare su un gommone migrante. Quando fu salvata dall'Acquarius, il bambino le era ancora attaccato al cordone ombelicale.
Dondola la barca
L'ostetrica Marina, che ora fa parte del team medico a bordo dell'Ocean Viking, era lì quando la piccola Favor è nata in una notte di tempesta nel dicembre 2016. Marina ha detto all'AFP di aver effettivamente richiesto un'evacuazione medica per il parto, ma questo non era possibile alle condizioni meteorologiche del momento. Dopo una lunga notte su una barca dondolante, Favor è nata il mattino dopo in perfetta salute.
La madre della bambina, una donna nigeriana che ha perso il marito in Libia, aveva implorato i trafficanti di lasciarla salire sulla barca come "favore", motivo per cui ha dato alla bambina lo stesso nome.
Marina ha osservato che i movimenti della barca, specialmente durante una tempesta, promuovono le contrazioni durante il parto. Dice che il senso di sollievo che le future mamme provano una volta saliti a bordo di una nave di soccorso potrebbe anche essere un facilitatore del travaglio.
L'ostetrica Marina, che ora fa parte del team medico a bordo dell'Ocean Viking, era lì quando la piccola Favor è nata in una notte di tempesta nel dicembre 2016. Marina ha detto all'AFP di aver effettivamente richiesto un'evacuazione medica per il parto, ma questo non era possibile alle condizioni meteorologiche del momento. Dopo una lunga notte su una barca dondolante, Favor è nata il mattino dopo in perfetta salute.
La madre della bambina, una donna nigeriana che ha perso il marito in Libia, aveva implorato i trafficanti di lasciarla salire sulla barca come "favore", motivo per cui ha dato alla bambina lo stesso nome.
Marina ha osservato che i movimenti della barca, specialmente durante una tempesta, promuovono le contrazioni durante il parto. Dice che il senso di sollievo che le future mamme provano una volta saliti a bordo di una nave di soccorso potrebbe anche essere un facilitatore del travaglio.
Un lavoro stimolante
È solo questione di tempo affinchè Marina debba aiutare con il primo parto sull'Ocean Viking. Durante il suo periodo sull'Acquarius, Marina ha incontrato centinaia di donne in gravidanza: nel 2016, il 4,4 per cento delle donne salvate dalla barca erano in stato di gravidanza. Entro il 2018, quel numero è aumentato al 10 percento.
In alcuni casi, le donne non sapevano nemmeno di essere incinta in quel momento: L'Acquarius salvò quasi 4.700 donne in quasi tre anni di operazioni. La maggior parte di loro ha affermato di aver subito abusi sessuali durante il viaggio, incluso lo stupro. Marina sottolinea che la sua assistenza è particolarmente importante per quelle donne e ragazze che sono state sottoposte a stupro.
"Se sei incinta, se pensi di essere incinta, vieni a trovarmi. Rimarrà confidenziale", ha detto all'AFP sottolineando che rende disponibili i test di gravidanza. Quando le donne non si rendono conto di essere incinte, spesso spetta a Marina rivelarlo a loro. A causa dell'elevato numero di gravidanze indesiderate, MSF ora offre a bordo anche set di aborti medici, che inoltre amministra al momento giusto.
"Prima non le portavamo (pillole per l'aborto a bordo), ma avevamo così tante richieste", ha spiegato Marina. "Molte donne non dicono (che sono in gravidanza), o lo fanno poco prima di sbarcare."
Ma non tutte le vittime di stupro che si avvicinano a Marina sono incinte. Ha trattato anche molte ragazze e donne che sono state costrette a prostituirsi, in particolare in Libia.
Il lavoro di Marina implica molto più della solita descrizione del lavoro di un'ostetrica.
È solo questione di tempo affinchè Marina debba aiutare con il primo parto sull'Ocean Viking. Durante il suo periodo sull'Acquarius, Marina ha incontrato centinaia di donne in gravidanza: nel 2016, il 4,4 per cento delle donne salvate dalla barca erano in stato di gravidanza. Entro il 2018, quel numero è aumentato al 10 percento.
In alcuni casi, le donne non sapevano nemmeno di essere incinta in quel momento: L'Acquarius salvò quasi 4.700 donne in quasi tre anni di operazioni. La maggior parte di loro ha affermato di aver subito abusi sessuali durante il viaggio, incluso lo stupro. Marina sottolinea che la sua assistenza è particolarmente importante per quelle donne e ragazze che sono state sottoposte a stupro.
"Se sei incinta, se pensi di essere incinta, vieni a trovarmi. Rimarrà confidenziale", ha detto all'AFP sottolineando che rende disponibili i test di gravidanza. Quando le donne non si rendono conto di essere incinte, spesso spetta a Marina rivelarlo a loro. A causa dell'elevato numero di gravidanze indesiderate, MSF ora offre a bordo anche set di aborti medici, che inoltre amministra al momento giusto.
"Prima non le portavamo (pillole per l'aborto a bordo), ma avevamo così tante richieste", ha spiegato Marina. "Molte donne non dicono (che sono in gravidanza), o lo fanno poco prima di sbarcare."
Ma non tutte le vittime di stupro che si avvicinano a Marina sono incinte. Ha trattato anche molte ragazze e donne che sono state costrette a prostituirsi, in particolare in Libia.
Il lavoro di Marina implica molto più della solita descrizione del lavoro di un'ostetrica.
In acque calde
Indipendentemente dal fatto che le gravidanze siano volute o meno, l'equipaggio attualmente a bordo dell'Ocean Viking si aspetta che il numero delle nascite sulla nave possa aumentare ulteriormente. Con il governo italiano che rifiuta di far sbarcare i migranti sulle sue coste fino a quando le altre nazioni dell'UE non decidono di accoglierli, i soccorritori affermano che si stanno preparando per lunghe attese in futuro prima di sbarcare.
"Sappiamo che potremmo dover tenere i pazienti a bordo per un po'. È una nuova sfida", ha detto Stephanie, un'infermiera tedesca a bordo, a AFP. "Siamo abbastanza ben equipaggiati. Ma speriamo di non dover affrontare questa situazione per troppo tempo."
L'Ocean Viking è attualmente in viaggio verso la zona di ricerca e salvataggio libica, tenendo impegnate Marina e Stephanie nei preparativi per le prime emergenze mediche. Oltre a conservare scorte di medicine e kit di gravidanza, Marina è impegnata a dipingere una tartaruga sul rifugio dei migranti sulla nave. Altri dipinti di animali includono zebre ed elefanti, tutti lì per facilitare il benvenuto ai primi bambini partoriti a bordo della missione di salvataggio di Ocean Viking - che è solo questione di tempo.
Indipendentemente dal fatto che le gravidanze siano volute o meno, l'equipaggio attualmente a bordo dell'Ocean Viking si aspetta che il numero delle nascite sulla nave possa aumentare ulteriormente. Con il governo italiano che rifiuta di far sbarcare i migranti sulle sue coste fino a quando le altre nazioni dell'UE non decidono di accoglierli, i soccorritori affermano che si stanno preparando per lunghe attese in futuro prima di sbarcare.
"Sappiamo che potremmo dover tenere i pazienti a bordo per un po'. È una nuova sfida", ha detto Stephanie, un'infermiera tedesca a bordo, a AFP. "Siamo abbastanza ben equipaggiati. Ma speriamo di non dover affrontare questa situazione per troppo tempo."
L'Ocean Viking è attualmente in viaggio verso la zona di ricerca e salvataggio libica, tenendo impegnate Marina e Stephanie nei preparativi per le prime emergenze mediche. Oltre a conservare scorte di medicine e kit di gravidanza, Marina è impegnata a dipingere una tartaruga sul rifugio dei migranti sulla nave. Altri dipinti di animali includono zebre ed elefanti, tutti lì per facilitare il benvenuto ai primi bambini partoriti a bordo della missione di salvataggio di Ocean Viking - che è solo questione di tempo.
Questo articolo è stato scritto con l'aiuto del materiale dell'agenzia di stampa fornito da AFP.
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